L’origine di questo copricapo femminile è documentata giá nella Bibbia (nelle lettere di san Paolo, trovate il riferimento nel mio precedente articolo). Nei secoli si è arrivati ad avere un velo vero e proprio, grazie all’estetica tipicamente cattolica che ha utilizzato il pizzo per creare un accessorio raffinatissimo.

Oltre peró ai motivi prettamente biblici e canonici, ci sono spesso altre ragioni che chi porta il velo pian piano trova.
Io ad esempio lo trovo utile per concentrarmi meglio nella preghiera, grazie alla consapevolezza di essere in un luogo particolare e quindi con un abbigliamento particolare. Ho chiesto a chi mi segue su Instagram e Facebook cosa ne pensasse: quali motivi spingevano loro a indossare il velo, oppure cosa le frenasse in caso avessero remore. Gli spunti sono stati tantissimi, li raduno qui aggiungendovi qualche riflessione.
“Porto il velo solo alla Messa antica, perchè è una sua usanza. Nelle chiese moderne mi sembra fuori luogo”
“Il velo è un argomento delicato per chi ha frequentato realtà in cui neanche le suore lo portano. All’inizio lo percepivo come anacronistico e umiliante” Il problema non è il velo, ma la Messa moderna. E’ vero che l’eleganza del velo, come simbolo della sottomissione a Dio, stride con l’architettura spoglia delle chiese nuove, e con il chiasso della Messa nuova. E questo dovrebbe farci pensare al perchè ci si sia allontanati dalla sacralità per abbracciare la mondanità. In ogni caso, la norma del velo muliebre vale sempre, anche per la Messa nuova. L’uso del velo muliebre è molto più diffuso nel rito tridentino poichè è in perfetta armonia con esso.
“La ragione principale per la quale porto il velo muliebre in chiesa è dovuta al rispetto del luogo, dove è presente il Santissimo Sacramento, Gesù vivo e vero”
Questo è il motivo principe. Il velo rappresenta la sottomissione al Creatore di tutto. Mi velo, mi copro, a dimostrazione della mia dipendenza da Dio; nascondo la mia bellezza per indicare Colui che ne è il responsabile.
“Lo trovo un gesto di umiltà esteriore e poichè penso che l’abito faccia il monaco, spero che il gesto mi aiuti a coltivare l’umiltà interiore”
“Ho notato che avere il velo o il capo coperto limita un pochino la visuale e mi aiuta quindi a distrarmi meno e pensare solo a Dio e non guardarmi in giro”
Sebbene il velo sia oggettivamente un accessorio bello, la sua intenzione è quella di sviare gli sguardi sul viso della persona. Nascondersi agli altri per trovare Dio. A maggior ragione, oltre ad aiutare gli altri, aiuta anche noi stesse. Sentirci coperte aumenta l’intimità con Dio. Non è solo una questione di apparire. noi umani abbiamo bisogno di segni tangibili, concreti.
“La liturgia vuole lingua, gesti, tempi ed anche abiti diversi dal quotidiano. Quindi il velo mi aiuta moltissimo ad entrare nella giusta disposizione mentale per la liturgia; aiuta a marcare la differenza tra sacro e profano.”
Il velo muliebre è creato appositamente solo per la liturgia. Così come il sacerdote indossa i sacri paramenti, che lo preparano spiritualmente e concretamente a divenire ” Alter Christus” nella Messa, anche noi, nel nostro piccolo, dobbiamo entrare in chiesa, dimora di Dio, con un’adeguata preparazione spirituale e materiale. Nelle parrocchie moderne si nota proprio l’assenza di un certo “dress-code”, sia per quanto riguarda l’eleganza, che la modestia, che il comportamento. Questa grave mancanza è il segno tangibile della perdita del senso di sacralità.
“Mi fa sentire più vicina alla Madonna, perchè ho il velo come lei e ciò acuisce un senso di identificazione in lei, e mi fa anche sentire femminile.”
La Madonna è il modello di ogni donna, donatoci direttamente da Gesù Cristo sulla croce. Il velo è il suo simbolo, e più volte è apparsa proteggendo l’umanità con il suo manto. Il velo è quindi il segno più bello che possiamo portare a Messa per devozione sua.
Mentre gli uomini tolgono il cappello, poichè in presenza di una persona più importante di loro, la donna, nel suo ruolo complementare e diverso dall’uomo, al contrario si copre. E’ un onore poter rivestire il capo di una stoffa preziosa, a guisa della Madonna!
“Non porto il velo perchè nessuno a Messa lo porta”
Il fatto che nessuno lo porti in parrocchia, non significa che questo non sia comunque una norma da rispettare. I cattolici seguono forse le mode? Il disuso cancella la verità di millenni? Purtroppo molte cose sono state fatte cadere in oblio negli ultimi sessant’anni, con la scusa che non fossero più di moda. Quanta grazia e spiritualità perduta. E’ nostro compito ora ricercare e rispolverare le Verità, le pie usanze, la devozione millenaria dei nostri padri.
“Indossare il velo dovrebbe andare oltre la chiesa: offendere la Madre di Dio con il proprio abbigliamento sconveniente ed andare a pregare col capo coperto non fa di noi buone cristiane.”La coerenza è fondamentale per il cattolico, ed è nemica dell’ipocrisia. L’umiltà che si dimostra coprendosi il capo deve essere in accordo con la modestia nel vestire, e nel comportarsi. Per questo ho intrapreso un cammino verso la modestia, creando gonne modeste e portando avanti un apostolato con il blog nonsolobigotte. L’utilizzo del velo è chiaramente secondario alla disposizione d’animo, ma ne è un coronamento finale prezioso
“Desidero tanto portare il velo a Messa, ma mia madre è contraria perchè non vuole avere una figlia che cerchi attenzioni”
Le madri dovrebbero dare il buon esempio alle figlie, fin dalla tenera età. E’ difficile poi andare contro il parere di un genitore, ma l’obbedienza è subordinata alla Verità. Cercare di convincere la madre reticente può essere un ottimo apostolato, una piccola missione per conto di Dio, una prova di fedeltà.
“Ho perso l’abitudine con l’adolescenza, e perchè sono passata ai cappelli per coprirli il capo, ma vorrei riprendere quest’abitudine”.
La norma indica il dovere di coprirsi il capo, non parla certamente in che modo o in che materiale. All’estero infatti molte donne si coprono con sciarpe o cappelli. Il rischio però di utilizzare un oggetto mondano è che poi la differenza con il mondo esterno non si noti, e quindi si perda il significato spirituale del gesto.
“Mi sento frenata dal portare il velo perchè troppo vistoso per la mia età”
Se ci si sente troppo a disagio con il colore che tradizionalmente è più consono al proprio stato, non si fa alcun peccato nel portarne uno più dimesso. Portare il velo è un’abitudine da coltivare pian piano, compiendo piccoli passi. Dio certamente guarda il gesto, e il colore è puramente un consiglio derivato da un uso assodato. Coprirsi è meglio di nulla.
“In molti posti sono diventata motivo di chiacchiera, di polemiche e di sdegno. Addirittura dei sacerdoti mi hanno chiesto di toglierlo!”
Il rispetto umano è certamente la motivazione più numerosa di reticenza verso l’uso del velo. Gli sguardi dei fedeli possono essere davvero imbarazzanti e indiscreti, rovinando la nostra concentrazione e quindi la preghiera. Ma la nostra risposta non può essere quella di cedere e rinunciare a questa pia pratica. Non siamo noi nel torto, ma chi invece di pregare giudica e distrae. Facciamoci violenza e immergiamoci ancora più ardentemente nella preghiera. Se poi qualcuno dopo la Messa ci avvicina per chiederci conto delle nostre motivazioni, trasformiamo questa umiliazione in apostolato, talvolta fruttuoso! Personalmente ho assistito a svariati cammini incominciati proprio con la curiosità di vedere per la prima volta indossare a qualcuna il velo.
Il fatto che siano dei sacerdoti talvolta a darci questa delusione indica la gravità della crisi nella quale la Chiesa versa. Preghiamo molto per tali sacerdoti, affinchè ritrovino la Fede.
Spero di averti aiutato con questi pensieri. Scrivi nei commenti se hai altre motivazioni, o aspetti che ti hanno colpito!

Grazie! Grazie del delicato lavoro, grazie del prezioso apostolato, grazie per le parole che indicano una meravigliosa maturità spirituale.
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Mi piace tutto tantissimo!!! Non trovo adatti i soggetti sacri agli orecchini. Troppo frivoli!! L’attenzione va al viso e non all’oggetto sacro. Si puo’ avere un Catalogo in formato cartaceo?
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No, il catalogo è scaricabile in formato PDF, non ne ho di stampati, mi spiace
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